Superbonus 110% prorogato al 2026 nelle aree del sisma del Centro Italia
- Nuove Ri-generazioni UMBRIA
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Il Consiglio dei Ministri ha approvato il 20 giugno scorso il decreto legge n. 95/2025, c.d. Decreto Economia, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 30 giugno ed entrato in vigore dal 1° luglio.
Il provvedimento recante disposizioni urgenti per il finanziamento di attività economiche e imprese, nonché interventi di carattere sociale e in materia di infrastrutture, trasporti ed enti territoriali, dispone la proroga del Superbonus 110% fino al 31 dicembre 2026 per tutti gli interventi di ricostruzione privata avviati nei Comuni delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria interessati dagli eventi sismici a partire dal 24 agosto 2016.
Secondo quanto previsto, il Superbonus 110% continuerà ad applicarsi nel 2026 alle spese sostenute per lavori eccedenti il contributo pubblico per la ricostruzione, e sarà ancora possibile usufruire delle opzioni di sconto in fattura e cessione del credito, grazie a un finanziamento di 100 milioni di euro derivanti dal precedente Decreto “blocca cessioni”.
Il Commissario per la ricostruzione Guido Castelli, parla di "ottimo risultato che consentirà di confermare il cambio di passo impresso alla ricostruzione negli ultimi anni, supportando centinaia di pratiche che avevano utilmente prenotato il plafond di 330 milioni di euro”.

Oltre al Superbonus, il decreto prevede anche la proroga della Zona Franca Urbana (ZFU) fino al 31 dicembre 2025, con una dotazione complessiva di 11,7 milioni di euro. Il provvedimento permette alle imprese coinvolte nel cratere del sisma di continuare a usufruire degli sgravi fiscali e contributivi già previsti, dando priorità a quelle che, negli anni precedenti, non avevano capienza fiscale per utilizzare integralmente i benefici. Le modalità di accesso, stando a quanto dichiarato dal Commissario Castelli, rimarranno invariate rispetto al 2024.
Nel frattempo, il Superbonus, nella sua forma ordinaria, si avvia alla sua conclusione. Attualmente, per i condomìni, gli edifici fino a 4 unità e gli enti non profit, l’aliquota è scesa al 65%, ma solo per interventi con titolo abilitativo presentato entro il 15 ottobre 2024.
Per la Redazione - Chiara Maria Sole Bravi