di Andrea Chioini
I decreti che stanziano fondi per la riduzione dei consumi energetici per il riscaldamento-raffrescamento degli edifici costituiscono l’ennesima occasione perduta per aprire l’Italia a politiche di effettiva decarbonizzazione della propria economia.
Nei criteri ambientali minimi prescritti per l’erogazione del famigerato “bonus 110” non sono stati inizialmente previsti i materiali naturali: canapa, sughero, fibra di legno, paglia, lolla di riso...
Questo torna a dirci Sabina Giannini nel suo programma Indovina chi viene a cena, da cui abbiamo estratto il segmento dedicato al tema: ha interpellato proprietari3 di abitazioni e titolari di aziende che producono materiali isolanti derivati dagli scarti delle lavorazioni agricole.
Le realtà che vengono illustrate nel servizio dicono che questo genere di scelte potrebbero trasformare l’edilizia italiana (affrancandola dalle origini fossili dei materiali usati per le coibentazioni) facendone anche un traino poderoso per il settore agricolo, alimentare, farmaceutico. Prezioso il caso della Tecnocanapa di Montichiari (Bs) – gruppo Senini - che ha realizzato alcune centinaia di edifici con mattoni ottenuti da una miscela di canapa, acqua, probiotici e calce.
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