Casa Biagetti: ad Acquasparta un esempio di riscatto, rigenerazione e coesione sociale
- Nuove Ri-generazioni UMBRIA
- 5 giorni fa
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Sabato 18 ottobre, alle ore 10:30 al Palazzo Cesi di Acquasparta (TR), si terrà la cerimonia di inaugurazione di “Casa Biagetti”, l’immobile confiscato alla criminalità organizzata sarà infatti restituito alla comunità dopo un articolato processo di recupero.
L’iniziativa, promossa dal Comune di Acquasparta e dal Presidio Libera “Giuseppe Fava”, rappresenta una tappa decisiva nel percorso di riuso e valorizzazione dei beni confiscati alle mafie nella nostra regione, un esempio concreto di come attraverso la legalità e il lavoro corale tra istituzioni e associazioni sia possibile riconsegnare alla collettività case e spazi e di come questo possa tradursi in opportunità di sviluppo sociale.
L’edificio, situato nel centro storico del paese, era stato sequestrato nel 2008 nell’ambito di un’indagine che aveva rivelato i legami dell’allora proprietario con il clan siciliano di Resuttana-San Lorenzo, e successivamente confiscato nel 2015.
Dopo diversi anni e grazie all’impegno congiunto tra amministrazione comunale, Regione, ATER, Agenzia Nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati (ANBSC) e Libera, l’immobile è stato oggetto di un intervento di riqualificazione edilizia che ne ha consentito il recupero strutturale e funzionale.

Oggi “Casa Biagetti” si prepara a una nuova destinazione sociale: ospiterà infatti quattro appartamenti di edilizia residenziale pubblica destinati a giovani coppie e nuclei con redditi medio-bassi, a canone concordato, contribuendo così al contrasto del disagio abitativo e al ripopolamento del centro urbano.
“C’è grande soddisfazione per il risultato raggiunto - dichiara Walter Cardinali, presidente di Libera Umbria - e vogliamo ringraziare l’Osservatorio regionale sulla criminalità organizzata e l'illegalità, la Commissione antimafia della precedente legislatura, il Comune di Acquasparta e l’Ater, che ha preso in carico l’immobile.
Questo progetto dà un segnale importante: da una storia di illegalità può rinascere un luogo di valore e di speranza per la comunità. Casa Biagetti ne è la dimostrazione concreta.
Come Libera - aggiunge Cardinali - rinnoviamo la nostra disponibilità a collaborare con gli enti locali e con i Comuni per individuare e valorizzare altri beni sul territorio. Serve crederci, investire impegno e risorse, per far sì che Casa Biagetti sia una delle tante importanti storie di riscatto!”.
L’operazione di risanamento edilizio, affidata ad un’impresa locale che ha operato nel pieno rispetto dei criteri di sicurezza e buone pratiche, ha saputo dare piena attuazione alle normative sulla gestione dei beni confiscati alle mafie, in particolare la Legge La Torre e la Legge n.109 del 1996.
Riteniamo quindi che la riqualificazione di Casa Biagetti non solo riporti al territorio un patrimonio immobiliare di valore storico, un tempo dimora del filantropo Angelo Biagetti e luogo di riferimento culturale nei primi decenni del Novecento, ma riaffermi il principio secondo cui il recupero urbanistico può e deve essere anche strumento di rigenerazione sociale e di educazione alla legalità.
Per la Redazione - Chiara Maria Sole Bravi
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