Se un drone colpisse Greta Thunberg
- Nuove Ri-generazioni UMBRIA
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di Mario Bravi

(Articolo pubblicato sul Corriere dell'Umbria il 10/09/2025)
L'organizzazione "Global Sumud Flotilla" ha pubblicato filmati delle telecamere di sicurezza a bordo della nave "Familiy", che "confermano l'attacco di un drone", contro una delle imbarcazioni dirette a Gaza.
La barca ospita tra gli altri Greta Thunberg. È evidente che tutte le persone vanno protette , non esistono criteri di priorità. Ma se venisse confermato l'attacco dei droni contro la nave, che tra gli altri ospita Greta si tratterebbe di un vero e proprio attacco all'umanità. Un salto di livello quantico.
Qualcuno potrebbe obiettare, avendolo già fatto, ma che c'entra Greta con il conflitto Israele-Hamas? Perchè si preoccupa anche di quello che sta succedendo a Gaza? Non è meglio se rimane a casa? Magari sono gli stessi che lamentano l'apatia dei giovani e il loro disinteresse per la politica.
Allora è bene sottolineare che Greta non è l'innocua Cassandra adolescente, che si preoccupa solo delle emissioni. Il suo impegno contro il genocidio di Gaza è del tutto coerente contro il colonialismo e la sua battaglia non violenta. Il cambiamento climatico non è infatti isolabile dalla tante altre contraddizioni, che caratterizzano il nostro pianeta. Greta manifesta in maniera chiara l'insofferenza e l'opposizione della sua generazione per quello che sta succedendo a Gaza. Nella sua logica e in quella dei suoi coetanei c'è assoluta continuità tra le lotte contro l'espansione dei combustibili fossili e per la salvezza degli abitanti di Gaza.
Greta Thunberg sa che il suo corpo e la sua esposizione sono utili per la missione della "Flotilla"e non si è tirata indietro. Tutti noi delle generazioni più anziane, a partire da noi "boomers", dovremmo ringraziarla. Il movimento "Fridays for Future", di cui lei è una dei leader principali, è stato più volte criticato per essersi concentrato solo sulle questioni ambientali.
Ora che, giustamente, si interessa delle sofferenze climatiche del Sud del mondo, ma anche delle guerre in corso vede inasprirsi la vena ipercritica dei "benaltristi".
Gli attivisti di "Fridays" hanno ampliato il loro raggio d'azione, sono andati oltre Londra e oltre Stoccolma, si interessano e intervengono anche sulle guerre, e non poteva essere diversamente. Questo fa capire molto dell'impegno di Greta. Adesso, tutti, dovremo tutelare le persone impegnate nella battaglia di civiltà, che "Global Sumud Flotilla" rappresenta. Impedire attacchi, ricatti o peggio messa in discussione della sicurezza delle persone, che partecipano, di Greta e non solo.
È un barlume di civiltà , questo, che tutti i governi dell'Europa, a partire da quello italiano, dovrebbero rigorosamente preservare e tutelare, contro la barbarie delle guerre e della disumanità crescente.
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