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Promuovere formazione e opportunità di lavoro: l'attività del CESF di Perugia




La vitalità del settore edile non solo garantisce lo sviluppo delle infrastrutture e dell'edilizia abitativa, ma è anche un motore di creazione di posti di lavoro e di crescita economica. In questo contesto, il CESF(Centro Edile per la Sicurezza e la Formazione) di Perugia si è distinto per il suo impegno nel favorire l'accesso al mondo del lavoro dei giovani interessati a questo settore.

Grazie alla collaborazione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il Ministero dell'Interno e con le Parti sociali, Feneal, Filca, Fillea nazionali e ANCE, il CESF ha offerto percorsi formativi adeguati e opportunità di lavoro qualificato.

Nel 2022 è stato infatti siglato un importante Protocollo di Intesa per sostenere l'inclusione socio-lavorativa di richiedenti e titolari di protezione internazionale e altri cittadini stranieri in condizioni di vulnerabilità.

Il CESF si è quindi attivato e ha partecipato alla sperimentazione nazionale organizzando la formazione di operatori edili e tecnici esperti nell'innovazione tecnologica nei paesi d'origine dei partecipanti, nello specifico, in Tunisia, approfondendo tematiche cruciali come la sicurezza nei cantieri edili e fornendo lezioni di lingua italiana sia di base che tecnica. 



Significativa inoltre è stata la collaborazione in un progetto di cooperazione internazionale per la formazione e la qualificazione professionale nel settore delle costruzioni in Palestina e Giordania che prevedeva anche la creazione di centri di formazione autonomi e permanenti ad Amman e Ramallah.

Laura Galli, coordinatrice dei corsi di formazione Cesf, ci ha presentato in dettaglio le strategie e le metodologie adottate, spiegando come l'obiettivo principale del progetto "Poli integrati per la formazione e la qualificazione professionale e imprenditoriale nelle costruzioni in Palestina e Giordania", finanziato da AICS, attraverso il quale il Comune di Gubbio e il Cesf hanno realizzato i centri di formazione, sia stato fornire empowerment attraverso attività formative mirate a qualificare operatori nel settore delle costruzioni, con particolare attenzione alla sicurezza sul lavoro. 

Il lavoro svolto nei due centri creati in coordinamento con Ance Umbria, ha permesso di analizzare il processo produttivo e formativo sul territorio e concentrarsi sulle competenze richieste dal mercato del lavoro. Fondamentale, ha spiegato Galli, è stato il necessario patto di corresponsabilità tra formatori e CESF, che ha permesso di strutturare un percorso di apprendimento dinamico e condiviso, supportando i formatori con modalità di coaching una volta terminata la formazione. Le visite didattiche ed esperienziali in cantiere con gli studenti hanno inoltre contribuito a facilitare e consolidare l'apprendimento.

 



Le fasi del progetto hanno incluso lo studio del settore delle costruzioni nei due Paesi, la ricerca di buone pratiche da adattare, la formazione dei formatori palestinesi e giordani in Italia e in loco, e infine la chiusura del progetto con la realizzazione dei corsi nei nuovi centri formativi. Questo impegno ha portato alla realizzazione di numerosi corsi e alla formazione di un considerevole numero di partecipanti e formatori, contribuendo così a potenziare le competenze nel settore edile e a facilitare l'inserimento lavorativo.

 

Si è poi da poco concluso a Tunisi il programma "Académie Internationale de la Construction", un'iniziativa di ANCE nazionale, ONG Elis, Formedil e CESF per formare professionalmente e linguisticamente 40 disoccupati tunisini che vogliono lavorare nel settore delle costruzioni in Italia.

Il programma, previsto dall'articolo 23 del T.U. Immigrazione (D.lgs. 286/1998, modificato dal D.L.20/2023 e dalla Legge 50/2023), è partito a novembre 2023 con la selezione dei candidati da parte dell'Agenzia per il lavoro tunisina e del CESF e si è prefissato una duplice finalità: da un lato, rispondere alla domanda di manodopera qualificata nel settore edilizio italiano, che soffre di una cronica carenza di personale; dall'altro, prevenire e contrastare i fenomeni di immigrazione clandestina, offrendo opportunità legali e sicure di accesso al mercato del lavoro.


I beneficiari del programma hanno frequentato un corso di formazione civico-linguistica tenuto dall’Istituto italiano di cultura di Tunisi e un corso di formazione sulla sicurezza, tenuto da due docenti del CESF. Al termine del percorso formativo, hanno inoltre ricevuto gli attestati che li qualificano come operai edili e che consentono loro di trasferirsi in Italia con un visto d'ingresso e un contratto a tempo indeterminato presso imprese associate ad ANCE.


Per la Redazione - Chiara Maria Sole Bravi

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