Un progetto da due milioni e mezzo di euro per rispondere alle esigenze abitative della comunità
Il Comune di Gubbio ha recentemente dato il via ad un progetto per affrontare le sfide legate all'edilizia popolare, esprimendo la volontà di un utilizzo efficace dei finanziamenti e delle risorse a disposizione.
Il segretario della Lega Spi Cgil Alto Chiascio, Alessandro Piergentili, ha dichiarato che l'iniziativa risponde a una crescente richiesta di alloggi popolari, in particolare da parte di coppie giovani e da nuclei unifamiliari, costituiti prevalentemente da donne.
L'amministrazione comunale, guidata dall'assessora al Patrimonio Rita Cecchetti, ha infatti avviato l’8 gennaio scorso, i lavori per la realizzazione di 26 nuove unità immobiliari di proprietà comunale. Il progetto, finanziato con fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ammonta a complessivi 2.500.000 euro.
L'assessora Cecchetti ha spiegato che l'intervento comprenderà la realizzazione e la ristrutturazione di 14 unità immobiliari, destinate all'edilizia residenziale pubblica in convenzione con l'Ater. In accordo con la Regione Umbria, sono stati infatti individuati come immobili da valorizzare: l'ex scuola di Ponte d'Assi, il fabbricato colonico Olmo Tondo II in località Cipolleto e il complesso di Santo Spirito, quest'ultimo già destinato all'edilizia residenziale pubblica e soggetto a ristrutturazione.
Gli stabili si andranno ad aggiungere ai 12 nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica in via Brunelleschi, in località Fontevole, che verranno costruiti su terreno di proprietà comunale, i cui lavori, partiti anche loro, sono finanziati dalla Regione Umbria, nell'ambito del Piano nazionale di edilizia abitativa, e dal Comune di Gubbio, grazie a fondi residui non impiegati per la realizzazione del PUC2, che l’amministrazione ha recuperato, per un totale di 2.640.000 euro. Due appartamenti saranno invece riservati dall'amministrazione comunale per gestire situazioni di emergenza.
La necessità di alloggi popolari è stata oggetto di un incontro tra le organizzazioni sindacali e l'amministrazione, segnala il segretario della Lega Spi Cgil Alto Chiascio, Alessandro Piergentili, che ribadisce l’urgenza di rispondere alle esigenze abitative della comunità.
Il fabbisogno di edilizia popolare a Gubbio coinvolge circa 100 nuclei familiari, inclusi nuclei unifamiliari e giovani coppie. Alessandro Piergentili ha sottolineato come la richiesta sia aumentata negli ultimi anni, in particolare tra nuclei unifamiliari rappresentati da donne separate e straniere, a causa delle difficoltà economiche crescenti.
L'edilizia popolare è una questione sociale di grande rilevanza, che riguarda il diritto alla casa e alla dignità di molte persone. La situazione a Gubbio è emblematica di una realtà diffusa in tutto il Paese, dove la domanda di alloggi a prezzi accessibili supera di gran lunga l'offerta.
Per questo motivo, è necessario che le istituzioni pubbliche intervengano con politiche efficaci e sostenibili, che favoriscano la costruzione e la ristrutturazione di abitazioni destinate alle fasce più vulnerabili della popolazione. Il dialogo tra le organizzazioni sindacali e l'amministrazione comunale è un passo importante in questa direzione, ma non sufficiente. Occorre infatti una strategia nazionale che coinvolga tutti i livelli di governo, dalla Regione allo Stato, e che preveda risorse adeguate e norme chiare in modo tale da garantire il diritto alla casa per tutti i cittadini e contribuire al tempo stesso al benessere sociale e allo sviluppo economico del territorio.
Per la Redazione - Chiara Maria Sole Bravi
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