Inizia da 105 pioppi la realizzazione del centro di accoglienza turistica e di protezione civile.
Chi cerca una “accademia di resilienza applicata” può sicuramente rivolgersi alla Pro-loco di Campi (Norcia) e al suo “rettore”, Roberto Sbriccoli, dopo la piantumazione di 105 esemplari di pioppo cipressino (populus nigra italica) nello spazio destinato a Back to Campi, pensato come agri-campeggio dalla doppia funzione: turistica e di protezione civile.
Un intervento completato nell’arco di 72 ore (12-13-14 novembre, il programma) dai volontari della Pro – loco: Andrea Morgantini (coordinatore), Giovanni Ferracin (supervisore), Roberto Franceschini; mezzi e uomini dell’azienda agricola Funari, con il titolare Luciano, il figlio Massimiliano, affiancati da Mauro Narlo.
Quei 105 alberi, che vanno a coprire circa 15mila metri quadrati, costituiscono la definitiva messa in movimento di un progetto varato nel novembre del 2016 (poche settimane dopo le scosse devastanti del 26 e del 30 ottobre) e che ha avuto bisogno di cinque anni per poter ottenere tutte le
autorizzazioni burocratiche da parte dell’amministrazione comunale di Norcia.
Una vicenda caratterizzata anche dalla capacità di quella “accademia” di creare rete con migliaia di persone e centinaia di altre realtà associate: dopo averla conosciuta come esito di una visita o un soggiorno hanno adottato la comunità di Campi in tutto e per tutto, compresi i contributi economici destinati alle attività sociali; la loro entità (più di 300 mila euro) fino al momento di stesura di questo articolo, ha di gran lunga superato i fondi pubblici.
E anche questa “operazione pioppi” è il frutto di una sottoscrizione, quella a cui hanno aderito 105 soggetti (singoli e associati): ritroveranno una targa in legno (inciso al laser) col proprio nome, o una dedica, o una poesia) accanto al pioppo adottato. L’incisione è stata curata da Giuseppe Benedetti della falegnameria “il Tarlo” di Norcia.
Un modo per incaricare le persone di proteggere la vita sul Pianeta grazie alle creature vegetali che reggono il cielo sopra di noi.
La Pro-loco di Campi si conferma così come un motore della ricostruzione sociale, culturale, economica di un contesto che solo con l’arrivo (nel 2020) del quarto Commissario, Legnini, ha cominciato a vedere una luce in fondo al tunnel.
Un tunnel che, pur nell’incertezza dei tempi, è stato costantemente illuminato dalla presenza attiva delle decine di persone che, pur non residenti in zona, hanno stabilito con la comunità di Campi una relazione di profonda amicizia basata anche sulle competenze professionali.
È il caso di Antonio Brunori, dottore forestale, segretario generale di Pefc Italia che è stato protagonista di varie iniziative affiancato da Emanuele Persiani: un’escursione lungo il corso del torrente Campiano dedicata al riconoscimento delle specie arboree, una visita a Campi Alto, una conferenza (guarda e ascolta qui) sulla rilevanza delle foreste per contrastare gli effetti del riscaldamento globale.
La “tre giorni dei pioppi” in Valle Castoriana ha scritto un capitolo della campagna Live Clivut: nella mattinata di domenica 14 un’escursione in foraging guidata da Aldo Ranfa, docente universitario a Perugia; nel pomeriggio un incontro (guarda e ascolta qui) sul ruolo degli alberi nelle città e i loro servizi ecosistemici.
Quanto a Back to Campi l’intuizione di creare un’infrastruttura a impatto zero nella prima fascia esterna al Parco nazionale dei Sibillini è una sorta di “uovo di Colombo”: si pensa all’accoglienza di chi vuol trascorrere una vacanza nella natura utilizzando costruzioni in legno in grado di garantire la prima risposta a un’eventuale emergenza sismica. Quello che, tra l’altro, è accaduto al “Collaccio” di Preci, agri-villaggio dotato di bungalow riscaldati, subito dopo le scosse di cinque anni fa.
di Andrea Chioini
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