Sul tema le posizioni di Melasecche e De Rebotti.
“Si viene in Umbria anche per salire sulla Ferrovia Centrale Umbra e scendere alle varie stazioni, prendere la bicicletta, poter poi raggiungere i nostri borghi per un turismo di assoluta qualità”: parole (ascolta qui) di Enrico Melasecche, assessore ai trasporti di Regione Umbria, espresse nel corso del primo incontro sulle infrastrutture organizzato da Nuove Ri-Generazioni Umbria per un approfondimento sulle potenziali ricadute del Piano nazionale Ripresa e Resilienza in ambito regionale. Di “mobilità dolce” praticabile grazie al rilancio della Ferrovia Centrale Umbra ha parlato anche il sindaco di Narni, Francesco De Rebotti (ascolta qui): “renderla anche infrastruttura moderna a disposizione di coloro che attraversano la nostra regione non soltanto per scopi lavorativi ma anche a fini turistici, con un concetto di sostenibilità anche delle caratteristiche tecniche e di percorrenza di questa dorsale”. Un’attenzione che richiederebbe riscontri concreti a cominciare da un atteggiamento più deciso dell’apparato buro-tecnico regionale nei confronti di Ferrovie dello Stato come hanno richiesto in più occasioni (vedi) la Federazione Italiana Ambiente Bicicletta (Fiab) e Legambiente (proprio agli assessori Melasecche e Agabiti): le nuove normative di sicurezza che regolano il traffico ferroviario hanno eliminato (ormai da qualche mese) i vagoni “semi-pilota” dove era possibile collocare la bici al seguito di chi utilizza il treno. Un passaggio “sfuggito” agli uffici regionali che interloquiscono con Ferrovie dello Stato: nessuno si è premurato di evitare che il servizio si interrompesse.
Fonte dell'immagine: studiaregiapponese.com
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