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Edilizia multiculturale: strategie di inclusione di un settore in evoluzione

Aggiornamento: 5 mar



Come favorire l’inclusione professionale e sociale dei lavoratori stranieri nel settore delle costruzioni? Quali le buone pratiche e le sfide da affrontare? Queste sono alcune delle domande a cui cercherà di rispondere il convegno "Edilizia Multiculturale: la formazione come strumento per l'inclusione dei migranti nel settore edile" organizzato dal CESF (Centro Edile per la Sicurezza e la Formazione) di Perugia in collaborazione con l'organismo di coordinamento nazionale Formedil. L'appuntamento è per il 9 febbraio 2024 alle ore 9 presso l'Auditorium CESF di Perugia, Via P. Tuzi 11.

 

L'iniziativa si inserisce in un contesto in cui l'edilizia italiana si trova ad affrontare una duplice sfida: da un lato, l’assestamento del settore dopo un’eccezionale fase espansiva che ha caratterizzato il triennio 2021-2023, resa possibile dall’impatto degli incentivi e dallo sblocco dei cantieri che ha richiesto una maggiore disponibilità di personale qualificato; dall'altro, il rinnovamento generazionale, che implica una maggiore attrattività del settore tra i giovani e una maggiore valorizzazione delle competenze e delle diversità. In questo scenario, i lavoratori stranieri possono rappresentare una risorsa preziosa, sia in termini economici che sociali e culturali.

Nel settore delle costruzioni, la presenza di lavoratori stranieri è infatti significativa. Secondo le informazioni fornite dall'Osservatorio della Commissione Nazionale Paritetica per le Casse Edili (CNCE) riguardo al lavoro regolare nelle costruzioni, approssimativamente il 32% degli operai nei cantieri italiani è di nazionalità straniera. Questa percentuale aumenta al 40% nella fascia di età compresa tra i 18 e i 25 anni, superando anche il dato nella fascia tra i 36 e i 45 anni, ma rimane notevolmente inferiore tra gli impiegati. Le nazionalità più comuni tra gli operai sono rumena, albanese e marocchina.

 

Per questo motivo, il CESF ha sviluppato negli anni diverse iniziative e progetti volti a selezionare, formare e inserire professionalmente personale straniero nel settore delle costruzioni, operando sia in Italia che all'estero. Tra questi, si segnalano il progetto:"Poli integrati per la formazione e la qualificazione professionale e imprenditoriale nelle costruzioni in Palestina e Giordania", finanziato da AICS, attraverso il quale il Comune di Gubbio e il CESF hanno realizzato un Centro formativo a Ramallah e uno ad Amman.

I programmi formativi per gli immigrati implementati dalle scuole edili italiane, conformi al "Protocollo nazionale per favorire l'inserimento socio-lavorativo di richiedenti asilo" e i progetti di formazione pre-partenza realizzati in Tunisia, in collaborazione con le Ong Tamat e ELIS. Quest'ultima è oltretutto coinvolta in un'ambiziosa iniziativa che prevede la formazione di 2mila lavoratori tunisini in 3 anni, con l'obiettivo di facilitare il loro impiego nel settore edile italiano.

 

Il convegno si propone di presentare con dettaglio queste esperienze, evidenziandone i risultati positivi e le aree di potenziamento e sviluppo. Al tempo stesso, l'obiettivo è stimolare un costruttivo scambio di idee e opinioni tra i soggetti coinvolti nella gestione di tali percorsi di integrazione professionale e sociale, ciascuno apportando il proprio contributo e prospettiva specifica, confronto che avverrà nel corso della tavola rotonda titolo "La carenza di manodopera in edilizia è un'opportunità per costruire un futuro multiculturale?" moderata dal direttore di Umbria TV, Giacomo Marinelli e alla quale parteciperanno:

Cristina Raghitta, segretaria nazionale Filca Cisl, Francesco Sannino, segretario nazionale di Feneal Uil, Nicoletta Coronella del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Elda Zofrea, ANPAL Servizi, Albano Morelli, presidente di ANCE Umbria, Emanuele Bertini, presidente di CNA Costruzioni Umbria, Daniela Avalos Umanzor di Frontiera Lavoro.

Le conclusioni saranno affidate ad Antonio Di Franco, segretario Fillea Cgil e vicepresidente Formedil.

 

Si tratta, quindi, di un'occasione per approfondire un tema cruciale per il presente e il futuro dell'edilizia. Utile per integrare fra loro, in un approccio costruttivo, le dimensioni economiche, sociali e culturali che lo attraversano, tenendo a mente la necessità di incentivare i comportamenti virtuosi delle imprese, l’informazione e la formazione dei lavoratori e le politiche migratorie in grado di garantire, oltre a canali di accesso regolare, anche il rafforzamento dei diritti e delle tutele delle lavoratrici e dei lavoratori migranti.


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Per la Redazione - Chiara Maria Sole Bravi

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