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Basta morti sul lavoro: una vittima ogni 6 ore

Aggiornamento: 5 mar




La situazione dei morti sul lavoro in Italia è allarmante, con una vittima registrata ogni sei ore.

Nel corso del 2023, sono state segnalate all'Inail 1.041 denunce di incidenti mortali sul lavoro, ma se consideriamo i dati dell'Osservatorio nazionale di Bologna, che tiene traccia anche dei decessi non assicurati, il numero sale a 1.466.

Le circostanze degli incidenti mortali mostrano una diminuzione di quelli in itinere, durante il tragitto casa-lavoro, ma un aumento di quelli avvenuti direttamente sul posto di lavoro. La media nazionale è di 5 morti ogni 100mila occupati, che aumenta a 6,3 al Sud.

Le denunce di infortunio all'Inail nel 2023 sono state oltre 585mila, con un notevole aumento delle malattie professionali (+19,7%).

Nel corso dello scorso anno, a livello regionale si sono registrati 10.008 incidenti sul lavoro, con un preoccupante susseguirsi progressivo di gravi incidenti, specialmente cadute dall'alto negli ultimi giorni.

La segretaria generale Fillea Cgil Umbria, Elisabetta Masciarri, ha recentemente sottolineato in una lunga riflessione al Corriere dell’Umbria, che questi numeri vanno oltre la mera statistica o i fatti di cronaca secondari. Essi riflettono piuttosto una condizione di instabilità e rischio che richiede un intervento risoluto e strumenti adeguati.

Cgil, Cisl e Uil hanno proposto lo scorso ottobre alla Regione Umbria la creazione di un tavolo permanente sulla sicurezza sul lavoro. Questo tavolo dovrebbe coinvolgere associazioni datoriali, autorità competenti come Asl, Inail, Ispettorato del Lavoro, e le forze politiche. Tuttavia, fino ad ora, tali tavoli di dialogo, fondamentali per affrontare il problema in maniera sistemica e prevenire ulteriori tragedie, non sono stati istituiti. Gli incidenti e le morti sul lavoro continuano purtroppo a verificarsi con una frequenza sconcertante, senza ricevere l'attenzione che meritano.



Il crollo avvenuto il 16 febbraio nel cantiere Esselunga di Firenze rappresenta un'ulteriore tragedia che solleva interrogativi e sul sistema dei subappalti e sulla salute e sicurezza sul lavoro.

La Cgil e la Uil, insieme alle rappresentanze delle categorie degli edili e dei metalmeccanici - Fillea Cgil, Feneal Uil, Fiom Cgil e Uilm Uil - hanno quindi annunciato un'azione di sciopero nazionale di due ore per domani, mercoledì 21 febbraio.

In Umbria, sono previsti presidi davanti alle Prefetture di Perugia, alle 16:30, e di Terni, alle 17:00.



Per la Redazione - Chiara Maria Sole Bravi

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