Congresso nazionale Auser: comunità, giustizia sociale, passione
- Nuove Ri-generazioni UMBRIA
- 26 giu
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Aggiornamento: 27 giu

In un luogo altamente simbolico come Assisi, città della pace, si è svolto nei giorni scorsi il primo Congresso nazionale dell'Auser, dal titolo “Comunità, giustizia sociale, passione”.
L’evento ha segnato la conclusione di un intenso percorso congressuale molto partecipato, riaffermando l’identità di Auser come una delle principali infrastrutture sociali del Terzo Settore, con oltre 260.000 soci, 30.000 volontari e 1.685 sedi attive sul territorio.
Una due giorni di confronto e di impegno, quella dell'11 e 12 giugno, che hanno puntato a sottolineare l’urgenza di affrontare il declino demografico e la solitudine che colpisce milioni di anziani, chiedendo una riforma strutturale del welfare e un rilancio della sanità pubblica e a ribadire la volontà di rafforzare l'impegno su temi solidaristici ricostruendo legami sociali e partecipazione.

“Nei prossimi 10 anni la percentuale dei 65enni aumenterà di circa il 18% con poche differenze tra grandi centri e aree interne fino a raggiungere un terzo della popolazione - ha sottolineato il presidente nazionale, Domenico Pantaleo, all'avvio dei lavori congressuali -. Nella stessa decade, - ha aggiunto Pantaleo - la quota di under 15 dovrebbe ridursi del 18,5% nel Mezzogiorno e del 13,5% nel Nord. Aggiungiamo che 8,8 milioni di persone, in maggioranza anziani e principalmente donne, vivono sole. Il progressivo invecchiamento della popolazione e nel contempo meno nascite, dovrebbe spingere verso un profondo ripensamento sul futuro del nostro Paese altrimenti rischiamo un inesorabile declino”.
L’Auser propone una nuova visione di welfare che metta al centro le persone, garantendo inclusione, prossimità e diritti universali. Sostiene il valore della cura da considerare non solo in termini sanitari o socio-sanitari ma come diritto a una migliore qualità della vita. Per questo serve un welfare realmente inclusivo, adeguato alle trasformazioni in corso che riguardano la società, le famiglie, le mutate condizioni demografiche e sociali nei territori, la difficile condizione giovanile, lo svuotamento delle aree interne del Paese, l’estensione delle aree metropolitane e delle periferie urbane e sociali, mentre critica le lacune della Legge 33/2023 sulla non autosufficienza, resa inefficace dalla mancanza di risorse.

"Una realtà, quella Auser, che offre una possibile, anche se non esaustiva, risposta agli ormai sempre più presenti processi di individualizzazione della vita sociale organizzata; - spiega Manlio Mariotti, presidente di Auser Umbria - dove i consumi sostituiscono i dialoghi, la tecnologia muta strutturalmente i rapporti e le relazioni nella società, dove diminuisce la partecipazione ed aumentano, simmetricamente, chiusure, egoismi e nuovi corporativismi".
Un Terzo Settore che, nelle sue molteplici forme e articolazioni, rappresenta oggi la quarta economia del Paese, con oltre 5 milioni di volontari e circa 1,5 milioni di lavoratori. In Umbria, questa realtà è particolarmente radicata, con più di 2.300 associazioni attive, tra cui circa 350 imprese sociali, e oltre 20.000 volontari impegnati sul territorio, pari al 2% del totale nazionale.
Mariotti evidenzia inoltre la necessità di contrastare l’uso improprio del volontariato soprattutto in un contesto segnato da difficoltà finanziarie, dove il rischio è quello di sostituire lavoro retribuito con prestazioni volontarie. Tale deriva va respinta con fermezza da parte delle reti associative e sindacali, affinché il Terzo Settore non venga snaturato nelle sue finalità civiche e solidaristiche.
Un richiamo alle istituzioni regionali e locali affinché coprogrammazione e coprogettazione siano abituali e non episodiche, così da realizzare politiche pubbliche partecipate e condivise in grado di rafforzare la coesione sociale e le relazioni tra cittadini e territorio.
Per la Redazione - Chiara Maria Sole Bravi
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